La paura, l’ansia e la fobia sono nell’immaginario di ognuno di noi emozioni in grado di generare sensazioni piuttosto simili e tutte e tre sono connotate da una valenza negativa; effettivamente il vissuto ad esse correlato ci fa venire in mente il senso di oppressione e agitazione che vorremmo volentieri evitare di provare.
Ma anche se apparentemente si presentano come emozioni simili sono piuttosto differenti tra loro.
La paura a tutti gli effetti fa parte del gruppo delle emozioni definite da Ekman primarie:
“Le emozioni primarie sono il fondamento della vita affettiva umana in relazione ai bisogni fisiologici dell’essere vivente.”
Come ci insegna un noto film della Pixar, oltre alla paura abbiamo anche la gioia, la rabbia, la tristezza e il disgusto. Questo genere di emozioni sono strettamente connesse ai bisogni fisiologici dell’essere umano nella misura in cui svolgono una vera e propria funzione “salva vita”. Immaginate cosa accadrebbe se un bimbo non avesse paura del fracasso che può fare un cane che gli abbaia inferocito. Sebbene produca una sensazione sgradevole la paura ci mette al riparo da situazioni che potrebbero rivelarsi ben più dannose; non a caso ci preoccupiamo di insegnare già in tenera età ai nostri bimbi a riconoscere i pericoli a temerli ed evitarli. L’ansia si differenzia dalla paura principalmente perchè non ha la stessa funzione autoconservativa; è una emozione che si pone più vicino ad uno stato di agitazione provocata da una incertezza, che non necessariamente dipende da fattori esterni, ma piuttosto interiori. Si sente parlare spesso di ansia da prestazione. Se potessimo semplificare il pensiero di uno studente che ne venisse travolto potremmo immaginare qualcosa del genere: “temo di non essere preparato a sufficienza, mi sento agitato” fino a “mi sento bloccato”. Questo è un esempio di ansia in cui il soggetto mette fortemente in dubbio se stesso fino al rimanerne paralizzato in quel preciso momento. Chi non ha sperimentato almeno una volta i sudori freddi e l’incapacità di sostenere una conversazione se interrogati? Un’altra forma di ansia che si incontra piuttosto frequentemente è quella anticipatoria, che consiste in un sentimento di apprensione costante, piuttosto simile all’angoscia. L’ansia anticipatoria crea spesso un cortocircuito in cui il soggetto tende all’evitamento delle situazioni in cui si ritiene spesso in modo irrazionale messo a rischio. Ne consegue un senso di frustrazione e impotenza nel soggetto che la prova. L’ansia è l’emozione che più di altre si associa all’attacco di panico e si associa a molti altri stati della mente umana; la possiamo ad esempio incontrare associata a stati depressivi e ai disturbi ossessivo compulsivi in cui la necessità di controllo può raggiungere massimo livelli con importanti dispendi di energia psichica. La fobia viene definita come una paura immotivata verso una determinata situazione o gruppo di oggetti-insetti, percepiti dagli altri perlopiù innocui, tanto da farle assumere un carattere patologico. Tra le fobie più comuni abbiamo la fobia sociale che impedisce ai soggetti che la provano una forte avversione verso tutte quelle situazioni che li metterebbero a confronto con altri individui. Spesso è associata all’ansia anticipatoria e a condotte di evitamento e autoisolamento. Solitamente dietro alle fobie sociali si nascondono vissuti di vessazione e sensazione di inadeguatezza, soprattutto in età scolare e adolescenza in particolare che possono, se non trattate, permanere fino all’età adulta.