Problemi di coppia. Separarsi o stare assieme?

Di cosa mi occupo psicoterapia, problemi di coppia

Con il lock-down del 2020 dovuto alla pandemia di Covid-19, è stata registrata un’impennata di richieste di separazioni legali tra coniugi.
Sicuramente la convivenza forzata e lo stop rispetto al normale svolgimento delle nostre vite ha posto tutti noi in una posizione più “passiva” in cui, costretti dentro casa in una dimensione di convivenza obbligata, i desideri soggettivi hanno avuto la peggio.
Nonostante ciò le coppie andavano in crisi anche prima della pandemia.
I fattori sono molteplici, ci sono coppie che funzionavano da fidanzati, ma dopo una convivenza hanno scoperto lati del partner che non avevano focalizzato prima, ci sono coppie che nel tempo sono cresciute in maniera differente, ci sono coppie che non reggono l’impatto che la nascita dei figli ha sull’assetto famigliare.
Qualunque sia la motivazione della crisi, quello che è certo è che la crisi di coppia mette i partner in una posizione di disagio e sofferenza.

IL TRATTAMENTO
Quando una coppia inizia un percorso di terapia, né il terapeuta né i partner sanno dove si andrà a parare: si separeranno o resteranno assieme?
Sicuramente il primo intervento in terapia riguarda lo stile comunicativo. Spesso i coniugi provano irritazione l’uno per l’altro e interpretano quello dice o agisce il partner come qualcosa fatto contro di loro. Inoltre spesso non si accorgono di utilizzare modalità aggressive di comunicazione che innescano l’aggressività dell’altro in una spirale senza fine.
Attraverso un primo momento di mediazione comunicativa, quando il grado di conflittualità si abbassa, si può passare al secondo punto che riguarda la separazione. Non mi riferisco alla separazione legale o fisica dall’altro, ma a quella inconscia e più profonda dei vissuti dei singoli soggetti, che non capiscono più dove inizino le proprie ragioni e finiscano quelle dell’altro. Le coppie rischiano spesso di fondersi in dinamiche nocive per entrambi senza accorgersene, accusandosi reciprocamente di situazioni che sono rette da entrambi: “Mi sento solo ” può dire un partner che non c’è mai per lavoro, “Non mi aiuta con i figli”, dice l’altro non accorgendosi che vuole il controllo completo della situazione delle dinamiche famigliari. Di vignette famigliari di questo tipo se ne osservano moltissime e tutte hanno una cosa in comune: sono agite inconsapevolmente.
La finalità della terapia non è quindi la separazione legale, che potrebbe essere comunque scelta dalla coppia, o il restare assieme ad ogni costo, quanto una separazione e una maggiore consapevolezza dei propri vissuti interiori, che permetta ai soggetti di stare assieme senza sentirsi vittima inerme dell’altro, recuperando i propri spazi fisici e mentali.