
L’ansia è una emozione che si pone vicino ad uno stato di agitazione provocata da un’incertezza interiore, e dipende da come il soggetto codifica inconsciamente la possibilità di affrontare una determinata situazione e dalle risorse che crede di possedere. In altre parole l’ansia emerge a causa di una sorta di sfiducia, talvolta inconscia, che il soggetto ha in se stesso, piuttosto che dai fattori dell’ambiente esterno, che hanno solo una funzione di attivazione della sfiducia interiore.
Il DSM V definisce in modo rigoroso il disturbo d’ansia catalogando tutta una serie di sintomi fisici e psichici ad essa correlati.
Nella clinica, si osserva però che i disturbi d’ansia di per sé non possono essere inseriti in una categoria di sintomi “puri” e a sé stanti.
Esistono infatti forme di depressione che portano con sé sintomi ansiosi importanti, che inducono il soggetto molto angosciato a provare insonnia e mancanza di appetito.
L’ansia è una emozione presente anche nei Disturbi Ossessivo Compulsivi, quando il soggetto non può sottrarsi dal ruminare su alcuni contenuti di pensiero o quando gli è impedito di compiere tutta una serie di rituali compulsivi.
Incontriamo l’ansia anticipatoria anche in alcuni soggetti che soffrono di attacchi di panico o fobie specifiche, in questo il caso il soggetto vive in una continua tensione rispetto alla possibilità dello scatenamento imprevedibile del panico.
La differenza tra un manuale che cataloga correttamente la sintomatologia, ancorché utile per riuscire a dare un nome a stati mentali e fisici altrimenti non trasmissibili verbalmente, e la clinica, sta nella ricchezza di particolari che la seconda presenta al terapeuta.
La cura parte sempre dal lavoro che il terapeuta svolge con un particolare soggetto, tenendo conto della sua storia, del suo modo di vedere il mondo in quel momento e della possibilità che un dato soggetto ha rispetto all’entrare in risonanza con le proprie emozioni.
Il trattamento dell’ansia ha bisogno di essere inquadrato nella particolarità di ogni singolo soggetto e di tempo, affinché il terapeuta riesca a fare una diagnosi differenziale che indirizzerà la cura proprio di quel singolare paziente.